Vi proponiamo l’ulteriore contributo di Valter Nicoletti, reduce dall’uscita invernale di sabato scorso

buona lettura
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DIARIO DI BORDO 8 Il mare d’inverno.

Sabato quindici gennaio, sole c’è sole, Ma siamo in gennaio fa freddo. Che dice Daniele, usciamo? Risposta:
“Domanda inutile, se non ci sono criticità riguardanti la sicurezza, si può, anzi si deve uscire, sempre”.

Il mare sembra anche lui in letargo, proprio come certi animali. Mi appare mezzo addormentato. C’è un po’ di vento quel tanto che basta per spiegare le vele. Ottimo direi.
Con questa calma tutto sembra facile. E lo è, perché mi viene concesso il privilegio di disormeggiare quasi da solo. Siamo la sola barca che esce dalla darsena. Sembra proprio che tutto ciò che ci sta intorno sia dedicato a noi… Bella sensazione!
Mentre usciamo sento nell’aria un odore di salmastro, dovuto alla bassa marea. Affiorano ricordi di gioventù. La mitica diga di Sottomarina, compagna di interminabili bagni. Le prime immersioni in apnea. E perché no, la raccolta esagerata di cozze con maschera e pinne. I conseguenti tagli sulle mani tanto dolorosi (i guanti di protezione? cose da femminucce).
Tutto va alla grande, anche l’equipaggio è rilassato. Omar si dedica alla fotografia, Daniele non impreca, non mi riprende, sembra perfino gentile, oserei dire umano. Mai visto così…
Stavolta non li sto deludendo a quanto pare. Che figo! Càpita la nostra barca si fa portare che è un piacere. Vai, vai Paolina (quando siamo in sintonia la chiamiamo così, N.d.A).

Ma il mare ti mette sempre alla prova, mai abbassare la guardia; anche quando sembra addormentato rimane comunque insidioso.
Ed infatti a un soffio dalla felicità.
Lo skipper esordisce:
“Pirla, ti sei accorto che la bassa marea continua a scendere, abbiamo ancora 30 minuti per rientrare poi ci incagliamo nel canale d’entrata di sicuro. Ora fai tu!”
Che fare?
Accendo il motore dandoci dentro con il gas, e punto dritto alla darsena. In alcuni punti profondità massima 2,5, peschiamo 2,2. Nessuno ora è rilassato.
Ritardavamo l’entrata di mezzora, e ci saremmo incagliati di sicuro.

Altra lezione di vela e di vita. Mai abbassare la guardia…
Rientrati senza danni all’imbarcazione, ho provato a polemizzare sui fondali troppo bassi, anche nel canale di navigazione. Possibile che nessuno faccia dragare almeno i canali di rientro dal mare? Inaccettabile tale trascuratezza in un porto marino così importante.
Magari saranno anche vere le mie affermazioni. Però a me interessava salvare la faccia, niente più.

Comunque non giustifica la mia disattenzione.

Valter Nicoletti