Durante queste giornate di maltempo proponiamo ulteriori righe di Valter Nicoletti, questa volta riflessioni dalla terra ferma, come lo stesso autore riporta …
I contenuti provocatori risultano anche ricchi di spunti e della consueta ironia che invoglia al confronto …
buona lettura

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DIARIO DI BORDO 7
Dalla terra ferma.

Si può scrivere un diario di bordo dalla terra ferma?
Il mio skipper, il mio presidente velico, di certo sostiene che non si deve e non si può fare.

Ma io, che ho visto cose che vuoi umani nemmeno potete immaginare, come per esempio ex fumatori accanirsi con fumatori, idealisti diventare capitalisti ecc…. Direi che sì, sì può fare…

Dal alcuni attenti lettori dei miei Diari Bordo sono stato accusato, in maniera esplicita, di essere di parte. Troppo disponibile nei confronti del Circolo velico che frequento e dei i velisti in generale. Insomma, di esserne innamorato, invaso da una passione intensa, caratterizzata da un unico pensiero. La vela appunto. Inventandomi così inconsapevolmente un’immagine idilliaca, che va oltre quella reale.

Quindi, per smentire queste false e tendenziose allusioni, sono costretto, mio malgrado, ad elencare qui di seguito una serie di criticità riscontrate legate a questo mondo della vela e dei velisti:

1) Sono boriosi: si sono inventati tutta una terminologia solo per emarginare e bullizzare qualunque neofita. Ecco alcuni esempi: mure a sinistra, ok ci sto. Mure a dritta per indicare a destra, ma perché? Scotta è una semplice fune. Acqua, Acqua, per evitare una collisione. Borosa, che i veneti confondono con morosa (fidanzata) cima atta a ridurre la superficie della randa esposta a al vento quando questo diventa troppo forte. La manovra di riduzione è detta presa di terzaroli. Ma si può essere più contorti? Potrei passare ore ad elencare, ma mi fermo qui.

2) Tutti ecologisti, non violentiamo il mare inquinando, non disturbiamo provocando rumore, il mantra. Poi alla mia prima Barcolana , terminata la regata, avessi trovato un armatore che non abbia subito acceso il motore!!!! Mi sembrava di essere nell’ora di punta sulla tangenziale raccordo anulare di Roma.

3) Lo skipper? Un perfettino che non vi dico! Ti sei dimenticato questo, si fa così e non così. Attento qua attento là, e la sicurezza, e come siamo disordinati, in barca ogni cosa al suo posto. Le drizze le scotte libere, ecc. Che verrebbe da rispondere “ e sti cazzi no?”

4) Elitari, se non fai parte di un circolo velico, non sei nessuno, non ti considerano.

5) Devi amare il vino, anzi gli alcolici in generale altrimenti sei un intruso. Non ti escludono questo no! Ma ti considerano un po’ strano, un diverso, uno di cui non ci si può fidare. Mi è capitato di ascoltare a loro insaputa più volte frasi su di me del tipo: “figurati che non beve nemmeno.”

6) Le donne possono essere più che brave, certo. Ma gli uomini per mare chissà come, chissà perché sono sempre un tantino più bravi.

7) Sempre pronti a criticare, quella strambata, per non parlare degli ormeggi, sono appostati peggio dei pensionati nei cantieri, pronti a sbucare proprio quando devi ormeggiare, i primi due li reggi, al terzo barcolli, al quarto crolli e fai una cazzata con qualche danno all’imbarcazione e alla tua autostima. E loro godono… E questa è proprio cattiveria…

E adesso non accusatemi più di essere un innamorato, perché con quanto scritto penso di averlo dimostrato.
Amo, uscire in mare, veleggiare questo sì, ma la fase dell’innamoramento ormai è andata.

Valter Nicoletti