DIARIO DI BORDO
Uscita con Capita 8 maggio.
Ci sono giorni in cui ti alzi con l’amaro in bocca e non sai nemmeno il perché.
Pensi da dove vieni, chi sei, dove stai andando… Domande alle quali è molto difficile rispondere.
Per di più succede a maggio, non a settembre mese dei ripensamenti.
Ma poi, guardi fuori, vedi il sole, ti ricordi che ti aspettano a Lignano, al circolo velico Tiliaventum, e tutto ti sorride attorno.
Con questo spirito gioioso incontro l’equipaggio: prima di tutti Andrea, che viene a prendermi in auto a casa, amorevolmente come solo lui sa fare. Poi Giovanni nel parcheggio della darsena Punta Faro, mentre scendiamo dalla vettura. Daniele nell’ufficio della sede con Dario, oggi stralunato e sorridente. Nicola arriva in ritardo, ma ha la giustificazione! Arriva da una notte lavoro…
Si parte! Via tutti insieme in barca, a bordo ci sono condivisione, amicizia, spensieratezza.
Sembriamo proprio eterni adolescenti pronti all’avventura.
Si drizza la Randa, si srotola il fiocco, si spegne il motore e via di bolina, la mia andatura preferita…
Lo sciabordio della barca, il garrito dei gabbiani in amore, in realtà mica lo sappiamo, ma ci piace pensarlo..
Siamo anche noi parte di questa natura libera, e lo siamo senza violentarla, con rumori di motori marini, senza inquinare, come troppo spesso accade, e anche questo è importante per noi..
E in quel momento mi parte un pensiero pazzerello tipo: “I miei compagni di viaggio, cosa hanno per la testa quando usciamo?” Non mi resta che chiederlo e infatti, senza preavviso, all’improvviso esordisco dicendo:
“Perché al rientro non mi mandate dieci righe con i pensieri di questa giornata, che li pubblichiamo sul sito dell’associazione?”
Non riesco a trascrivervi bene il loro sguardo di risposta, ma lo riassumerei tra il sorpreso e lo sconvolto.
Tra me e me dopo questa reazione in silenzio medito così: “Ecco le miei solite masturbazione cerebrali, forse sono un incompreso? Forse non riesco a spiegarmi bene? Forse sono solo un pirla. La delusione c’è! Meglio però tenerla nascosta, lasciamo perdere, evitiamo di insistere.
Ma il giorno dopo, succede che di mattina presto mi arriva questo WhatsApp stupendo di Dario:
“Ciao Valter… sono Dario… ci ho pensato questa notte ed ho raccolto le parole che descrivono le emozioni provate e ciò che ho vissuto e visto ieri…

1. Giubbotto Salvagente arancione … mi riferisco al piccolo Orlando (il figlio di Federico Giotto, nostro socio) a prua mentre uscivamo dal canale … una immagine tenerissima un bambino con la sua famiglia a bordo di una splendida barca

2. Amicizia… perché prima di tutto questo è la nostra Associazione

3. Dragaggio… mi riferisco alla imbarcazione blu dentro il marina che sta lavorando per dragare il fondale… una immagine inconsueta dentro il Marina

4. Preservazione ecosistema… mi riferisco alla importanza del rispetto dei fondali marini… mi riferisco al discorso fatto con Daniela e Nicola relativo ad i pescatori di Marano che pescano in laguna rastrellando il fondale e alterando purtroppo un ecosistema

5. Traverso…. 😊

6. Code 0….. una vela stupenda che bisogna imparare ad usare bene

7. Delicato… mi riferisco alla delicatezza al timone

8. Ingarellamento… quando ci siamo allenati a simulare una andatura in regata con la Barca di Federico e il Bavaria

9. Squadra…. aiutarsi, confrontarsi, suggerimenti, migliorarsi…. questo è fondamentale

10. Merendin…. immancabile salame e bicchiere a fine giornata davanti alla sede Tiliaventum dove ci siamo divertiti a prenderti in giro sulle dieci righe sulla giornata .

Da tutto ciò, forse, posso dedurre che sono meno coglione di quel che penso…

Credo anche che in mare aperto si creino legami unici tra i membri dell’equipaggio, complicità, rispetto e condivisione sono gli ingredienti fondamentali. A volte è bello anche assecondare e accogliere le piccole stranezze di ognuno, nel mio caso molte!

Grazie compagni!

Condivido con tutti i meravigliosi soci di Tiliaventum, questa testimonianza di vita, (vergognandomi, ma solo un poco).

Valter Nicoletti