– riportiamo uno scritto di Valter Nicoletti –

E’arrivata, presso l’associazione Tiliaventum”,la barca R 30, chiamata Capita. E’ Bella, elegante, performante, ma soprattutto fruibile a chiunque. Nome più appropriato non poteva esserci.
Capita.. a volte capita, che succedano cose belle…
Tanto, tanto desiderata, un po’ come quando da bambini si aspetta per dono quel giocattolo, che però sembra non arrivare mai e più lo attendi e più grandi sono la gioia e la felicità quando arriva….
Contestualmente però, tanto per farci soffrire ancora, il diavolo ci ha messo lo zampino.
Causa Covid-19, non si può uscire in barca. Che botta!
Inizia la fatidica fase 2 e si può tornare a navigare uscire, ma solo per chi ha la residenza nella regione dove è ormeggiata la barca in quanto i confini tra una regione e l’altra sono ancora chiusi.
Pensate un po’ la sfiga, sono residente in Veneto e lei è ormeggiata in Friuli! Quando si dice che il destino si accanisce…
Dopo ben tre mesi di tormento arriva il giorno tanto atteso… Mi è concesso di raggiungere Lignano Sabbiadoro e così ritrovare gli amici dell’Associazione sportiva Tiliaventum, che ha sede presso la darsena Marina Punta Faro, tra l’altro punto di riferimento per ogni attività sportiva di mare.
La voglia di salirci a bordo è esagerata, la nuova barca a vela ad uso dell’associazione è davvero particolare e a dir poco spettacolare.
Particolare perché costruita interamente in legno (cosa oramai rara), ha spazi ampi da permettere di muoversi liberamente in carrozzina. Ha il timone a scomparsa senza raggiera così non ci sono impedimenti. Comodi rinvii delle manovre al timone ne consentono l’uso anche alle persone disabili. Non ci sono barriere di alcun genere (non c’è il paterazzo a poppa tanto per fare un esempio, che normalmente ostruisce il passaggio della sedia a rotelle). Chiunque può governare la barca in totale autonomia.
Si sale a bordo tramite una comoda pedana direttamente con la carrozzina.
Spettacolare perché la poppa è molto ampia, aperta e a pelo d’acqua. Le linee sono moderne, filanti, con un centro velico ribassato e un perfetto equilibrio di pesi. Inoltre Capita, essendo un daysailer, non ha sottocoperta né una tuga a ostacolare la visuale al timoniere. Una barca “pulita”, essenziale, leggera, reattiva al timone e molto veloce sull’acqua. La forma dello scafo e della prua riducono il beccheggio e consentono una navigazione molto confortevole, ma allo stesso tempo performante. Il piano velico è più che adeguato alla stazza del mezzo (che misura 9,50 m. con un dislocamento di 2.300 kg.). Il fiocco è auto virante e la randa è una square top.
Tutte le scotte e le drizze si possono regolare dalla postazione di timoneria tramite i due winches laterali che sono manuali. Sempre a portata di mano ci sono i pulsanti elettrici per il controllo della pedana basculante, che consente al timoniere seduto in carrozzina di stare in posizione orizzontale anche con la barca sbandata. Quattro cricchetti di ancoraggio, posti nella zona di timoneria, assicurano una navigazione in carrozzina in totale sicurezza.
Un commento a parte merita la deriva mobile a siluro da 700 kg che pesca fino a 2,30 m, (può essere ridotta di 60 cm, in caso di fondali bassi), dà al mezzo un’impareggiabile stabilità anche in condizioni difficili.
Finalmente salgo bordo, mi posiziono saldamente al timone.
Queste le sensazioni che vivo:
La visibilità dal timone è totale. Meraviglioso, mai provato prima. Tutti i comandi sono a portata di mano. Sia a motore sia a vela. Vengo assalito da un senso di libertà.
L’equipaggio, in questo caso, è presente per il piacere della condivisione e non per necessità.
Scendono pure tre lacrime, ma stavolta di felicità. Prontamente giustificate per pudore, con un po’ di irritazione dovuta al vento…
Tutto ciò è permesso (ed è davvero tantissimo, ndr) senza penalizzare le prestazioni (di bolina, con 9-10 kn di vento, abbiamo toccato i 7 kn di velocità), per giunta con un velista (che già definirlo velista è un azzardo, ndr) davvero scarso come sono io.
Purtroppo la breve uscita (mai contenti) e il cattivo tempo in arrivo non ci hanno consentito di provare un’andatura di poppa, magari con una vela panciuta al posto del fiocco. Sarà per la prossima volta.
Spero che il mio entusiasmo sia contagioso.
Buon vento, a tutti!
Valter Nicoletti